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Scrivo fan fiction da talmente tanto tempo che, alcuni più vecchi che militano su questo sito, forse si ricordano di me con un altro nickname (che spero abbiano dimenticato, insieme alle mie storie di quel periodo).

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Storie di Thilwen

Tea Time di Thilwen

«Ami tua moglie?»
A quella domanda dovette sbarrare gli occhi in maniera abbastanza pittoresca. Ne fu stupito al punto da perdere l’espressione controllata del suo volto e aprire la bocca a vuoto un paio di volte prima di poter formulare una risposta.
Che razza di domanda era? Come si permetteva?
Non erano mai scesi in certi particolari.
«Sì. Certo» disse poi, la voce a mezzo tono, quasi che fosse imbarazzato. «Non l’avrei sposata, altrimenti, no?» (3167 parole, pubblicata 20/12/08)

Nei nostri silenzi di Thilwen

“-Vigliacco!-
Ma cosa ne sa questo bambino presuntuoso del coraggio di essere uomo, di zittire il pianto dell’anima e trasformare se stessi in mostri?
Ma cosa ne sa questo bambino superficiale del coraggio di continuare ad amare in silenzio e di essere ricambiati dall’odio?
Ma cosa ne sa questo bambino irruente del coraggio di scegliere una vita di dolore ad una morte purificatrice?
-Non chiamarmi vigliacco!-” (4789 parole, pubblicata 28/10/08)

Nel segno della Vergine di Thilwen

“Poco importava, perché quello che era successo lo avrebbe messo in cima alla lista come peggior fidanzato del nuovo millennio, con tanto di corona artistica che avrebbe ricordato vagamente il palco di corna di un cervo a primavera.
Si era dimenticato del compleanno di Hermione.
Di nuovo.”

Pensate che Ron abbia avuto una buona idea nell’affidarsi all’oroscopo e al fratello George, deciso a brevettare la sua ultima invenzione, per uscire da tale spiacevole situazione? (8197 parole, pubblicata 16/09/08)

Un momento per Severus di Thilwen

“Lo vedeva, glielo leggeva fra gli occhi e la bocca, nella pelle tesa lungo gli zigomi, nel pallore inusuale delle gote.
Tratteneva il respiro e le labbra tremavano appena.
Poi in petto le si scioglieva un sollievo che non sapeva nascondere e un sospiro le sfuggiva dalla bocca.
Era un momento. Il suo momento per Severus”. (1592 parole, pubblicata 11/08/08)

Fra le dita di Thilwen

“«Ron?», la voce di Hermione era sottile, come se si fosse piegata in una preghiera.
«Sì?»
«Potresti darmi la mano?»” (2504 parole, pubblicata 22/09/07)

La forma del dolore di Thilwen

“Non so che forma abbia il dolore. Non so se sia spigolosa e dura, oppure se si plasmi come una maschera di cera sulla dimensione di ciascuno.
Non so se in fondo abbia una forma, oppure sia veleno aeriforme che ognuno inala per poi veder venir meno il fiato.”
Severus Snape, una foto, una lettera, un ricordo.
Un dolore per sempre. (2328 parole, pubblicata 12/09/07)

Le Stagioni del Dubbio di Thilwen

“Mio padre è chiuso ad Azkaban”. Questo è ciò che sussurra Draco Malfoy fra le ombre, consapevole che nulla potrà mai essere come prima, che il suo status sociale è stato rovesciato, che tutto ciò in cui ha sempre creduto non è più esule dai dubbi. Vale la pena rischiare la vita, finire in un inferno come Azkaban, per inseguire ideali che, tutto sommato, non sente propri? Tocca quindi a Draco occuparsi di se stesso e della madre, di tentare di riportare a galla la nave naufragata dall’ambizione paterna, solo e, soprattutto, consumato da una passione impossibile, fuori dalla sue mire, nata dal bisogno di amare e di essere amato. (35867 parole, pubblicata 01/03/05)