La famiglia Bernkastel era un tipo di famiglia tutt’altro che normale. Karin Bernkastel era secondogenita della famiglia e viveva a Londra insieme a suo marito Norman Baker. Norman lavorava come fotografo e pittore mentre Karin gestiva un caffè/pasticceria.
Karin era una splendida donna, esile e alta. Lunghi capelli rossi e mossi le incorniciano il volto pallido e dai lineamenti morbidi. Una particolarità peculiare erano i suoi occhi di due colori diversi, quello sinistro era verde chiaro mentre quello destro era celeste. Nel quartiere era conosciuta per la sua gentilezza e per la sua maturità.
Norman era alto e magro con occhi azzurri e capelli neri. I suoi capelli si spostavano leggermente a sinistra, coprendo appena l'occhio. Era il tipo di persona che rispettava la privacy altrui, che teneva tutto per sé. Inoltre, sebbene lui fosse famoso nel settore della fotografia, non era molto noto al pubblico. Una personalità timida e debole, sensibile alle opinioni degli altri.
Sopra il negozio di Karin c’era un appartamento nel complesso abbastanza grande per tutte le persone che ci vivevano.
Era una semplice giornata di maggio. In quel appartamento una bambina di circa dieci anni si svegliò, la sua testa sbucò dalle lenzuola. Aveva lunghi capelli lisci di un rosso lucente e occhi celeste chiaro.
Scese del letto e si nota il suo pigiama costituito da un vestito bianco con dei piccoli fiocchi sparsi.
La porta della stanza si aprì lentamente e Karin entrò.
“Lily, già sveglia?” domandò la donna.
La bambina annuì senza dire una parola.
Karin indossava un maglione di lana bianco, dei pantaloni neri e delle pantofole. Si avvicina a Lily e la fece sedere sul letto.
Afferra una spazzola da un piccolo cassetto e iniziò a pettinarle i capelli. Amava pettinare i capelli della sua piccola e dolce nipotina con gentilezza.
“Buon compleanno, piccola Lily.” disse la donna.
“Grazie.” risponde la bambina con un sorriso. Karin si alzò dal letto e prese dei vestiti dall’armadio. Prese una felpa bianca e una gonna rosa pallido. Poggiò i vestiti delicatamente sul letto.
“Metti questi vestiti e vieni a fare colazione, bambina mia.” disse lei amorevolmente.
Lily annuì di nuovo, prese i vestiti posati sul letto e li indossò.
Intanto nella sala da pranzo, Norman stava preparando la colazione per tutti mentre Karin dava un occhiata a dei documenti.
“Come va con il negozio, cara?” chiese l'uomo.
“Va tutto bene per il momento.” rispose sorridendo.
“Quando pensi di tornare?” domandò Karin.
“Credo che finirò di lavorare verso le otto del pomeriggio.” rispose Norman.
Dalla porta della cucina entrò un ragazzo di circa undici anni. Aveva una corporatura robusta nel complesso, capelli rossi e spettinati, occhi verdi come distese erbose di un pascolo e una pelle chiara ma non eccessivamente pallida. Aveva anche degli occhiali neri e rettangolari. Il ragazzo aveva in mano un pacco regalo che posa sul tavolo.
“Bentornato caro.” disse la donna.
“Scusate se ci ho messo tanto. Volevo prendere il regalo giusto per Lily.” disse il bambino sorridendo, il suo nome era Alfred.
Era l'undicesimo compleanno della piccola Lily e tutti volevano rendere quel giorno speciale.
Lei non era propriamente la loro figlia biologica, era più una loro nipote ma loro la amavano teneramente proprio come se fosse davvero una loro figlia.
Lily arrivò in cucina in quel momento e Alfred corse per abbracciarla.
“Buon compleanno, sorellina.” disse.
“Sono più una cugina, credo.” rispose lei.
“Sei mia sorella, punto.” rispose allora lui.
Norman portò tutto a tavola, era una colazione semplice. Latte con cacao, biscotti, caffè, pane e marmellata di fragole.
Lily si sedette ma prima di mangiare unì le mani tra loro, come se stesse pregando.
“Grazie per il cibo.” disse.
Era una specie di rituale per lei. Iniziarono tutti a fare colazione. Karin beveva del caffè mentre la posta arrivò.
Norman si alzò e prese la posta controllandola. Non riuscì a trattenere un espressione di gioia.
“Come mai così allegro, mio caro?” chiese la donna quando il marito ritornò.
“Beh, amore mio, credo che il nostro sogno si sia avverato.” rispose.
“Mh? Una fornitura a vita di cannoli siciliani?” propose la donna ironica.
Karin adorava i cannoli siciliani, in realtà amava tutti i tipi di dolci ma i cannoli erano la sua vita.
“No.” rispose l'uomo.
Lui porse le due lettere alla moglie che appena le vide scoppiò di felicità. Abbracciò il marito con una tale forza che erano vicini dal cadere.
“Che succede?” chiese Alfred.
“Beh, tu e Lily siete stati scelti per frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.” disse Norman.
Alfred sorrise e guardò Lily accorgendosi che non sembrava molto felice della cosa.
“Quindi...altri maghi mi faranno del male?” chiese lei.
“Se si azzardano li riempio di pugni.” disse il cugino.
Karin notando il timore della nipote si avvicinò a lei accarezzandole la testa.
“So che potrebbe spaventarti una cosa del genere ma non sarai sola. Potrai sempre trovare dei buoni amici, lo sai.” disse la zia.
“Dici davvero?” chiese lei.
“Ne sono sicura.” rispose.
Lily sorrise. Alfred si alzò e prese il pacco regalo e lo porse alla cugina.
“Aprilo.” disse.
Lei lo aprì con delicatezza e dentro vi era un accessorio, un elastico per capelli di seta bianca ricamata e sembravano tanti cuori connessi tra loro con un fiocco rosa che pendeva dolcemente.
“È stupendo. Grazie.” disse lei sorridendo.
Alfred prese alcune ciocche dei suoi capelli rossi e fece un piccolo chignon sulla parte sinistra della testa. Prese l'elastico e fissò lo chignon.
Pensò che fosse una principessa con i capelli lisci e sciolti e con quel piccolo chignon.
Prese un piccolo specchietto.
“Guarda, cosa ne pensi?” chiese lui.
“È così carino.” disse Lily con un tono molto riconoscente.
Sua madre e suo padre non l'avevano mai trattata come i suoi zii. Loro la chiudevano per giorni in una stanza buia e fredda fino a quando, stanchi delle sue lacrime, l'avevano abbandonata dai suoi zii paterni. Era sempre felice con loro, la trattavano come una specie di principessa.
“Quindi, è meglio comprare tutto il possibile per la scuola.” disse Karin leggendo la lista dell'occorrente.
Con la sua bacchetta in mano che mosse leggermente animò dei metri da cucito che misurarono tutte le misure dei due ragazzi. Scrisse le varie misure su un taccuino.
“Con questo vi farò cucire delle divise, dovrete tenerle con assoluta cura.” disse.
Lily e Alfred annuirono. Entrambi avevano sempre molta cura delle proprie cose quindi era difficile per loro rovinare i loro oggetti.
Per tutto il pomeriggio Lily e Alfred non fecero altro che domandarsi come sarebbe stato il loro nuovo inizio.