Note alla storia

Ho scritto questa one-shot come seconda prova per un concorso di scrittura indetto su Wattpad. Il titolo della storia è stato indebitamente rubato all'omonima canzone di Francesco Guccini, all'interno sono presenti riferimenti a questa ed altre canzoni del maestrone ed alcuni riferimenti ai libri della Saga compreso The Crused Child. Sono, inoltre, presenti riferimenti alla mia one-shot "Come i fiocchi di neve", che vi consiglio di leggere prima di affrontare la lettura di questa OS.

Concludo dicendo che, ovviamente, i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a J.K. Rowling, come tutti sappiamo.

 

L'avvelenata

 

29 Agosto 2019

Wiltshire, Inghilterra

 

Caro Draco,

non so neppure perché ti sto scrivendo. Ti starai chiedendo chi mai potrebbe cominciare a scrivere una lettera in un modo tanto insolito, ti sorprenderesti nel conoscere la risposta. Al momento non è importante.

 

Sei molto giovane, hai da poco compiuto sedici anni e sei solo un ragazzino troppo sicuro delle cose sbagliate, credi ancora sia tutto giusto, credi che gli ideali anacronistici che t'ha inculcato la tua famiglia siano quelli giusti, o forse non lo credi già quasi più? È dura senza tuo padre? Sei arrabbiato, sei molto arrabbiato con Potter perché credi sia solo colpa sua se il tuo mondo perfetto e scintillante sta andando in frantumi pezzo dopo pezzo. Ti senti importante e spaventato allo stesso tempo a dover prendere il posto di tuo padre, non è vero? Brucia, sulla pelle? Brucia parecchio, è ancora fresco. È già troppo tardi per dirti di non farlo, per dirti di rifiutare di portare a termine quell'ingrato compito che hai da poco accettato, mostrando tutto l'orgoglio che potevi. Sì, per dirti queste cose è tardi. Sai già in cuor tuo di non volerlo fare, non ti nascondo che sarà difficile e ti porterà non poca sofferenza. Fallirai svariate volte nel tentativo di adempiere alla tua missione, farai del male a persone innocenti, rischierai, tuo malgrado, di ucciderle. Forse questo ti farà capire quanto tutto sia sbagliato, ingiusto.

 

Temi per la tua vita, temi per quella dei tuoi genitori più di ogni altra cosa, non hai scampo, devi andare fino in fondo, vorresti piangere, piangerai. Potrei dirti di non andare in quel bagno del sesto piano, avevi solo bisogno di sfogarti, lo so, non avresti mai pensato di vedere la faccia di Potter riflessa nello specchio, farti vedere proprio da lui in quello stato, scosso da intensi singhiozzi, non sarà un bel periodo per te, caro Draco; notti tormentate, occhiaie livide e profonde, una ferrea morsa d'angoscia che ti attanaglierà le viscere costantemente, la paura di fallire, sarai più pallido e magro del solito, sai? Mangiare sarà senza ombra di dubbio il tuo ultimo pensiero.

Vuoi dimostrare di essere grande, di essere in grado di prendere il posto di tuo padre, vuoi che nessuno faccia del male a tua madre. Vuoi che Lui ti lasci in vita, che diavolo di senso ha la tua vita Draco? Vorrai morire quel giorno, sul freddo pavimento del bagno inondato dall'acqua in cui il tuo sangue si andava a mescolare.

Preferiresti morire per mano di Potter, per errore, piuttosto che venire torturato da quel sadico mostro, il tuo Signore. Preferiresti morire dissanguato a causa di un incantesimo sconosciuto piuttosto che vedere tua madre morire sotto i tuoi occhi, restando lì, impotente, ad aspettare il tuo turno. Preferiresti morire pur di non stare ad osservare la morte straziante di qualcuno che ami.

Mi dispiace comunicarti che quel giorno, nel bagno del sesto piano, non morirai. Qualcuno interverrà in tuo soccorso, allungando la triste agonia della tua vita. Il dittamo è utile, ma non cancellerà mai del tutto le cicatrici dal tuo torace.

Posso solo dirti che tutto andrà secondo i piani, Draco. Forse ti mancherà la voglia, o ti mancherà il coraggio, ma ormai sei dentro a quell'ingranaggio, devi giungere in fondo. “Uccidere non è nemmeno lontanamente facile come credono gli innocenti”. Ti toglierei un peso dal cuore se ti dicessi che non dovrai uccidere? Il vecchio preside morirà, ma non per mano tua. Parlerete a lungo prima della sua morte, sprecherai del tempo prezioso, tempo che avresti potuto impiegare per ammazzarlo, per ammazzare un vecchio indebolito e disarmato, invece starai lì: spaventato, riluttante, a raccontargli ogni dettaglio del tuo ingegnoso piano e lui ti accoglierà misericordioso. Qualcun altro agirà al tuo posto, ragazzo, ringrazia tua madre.

 

Potrei parlarti di quando, l'anno prossimo, ti chiederanno di identificare un tizio con la faccia deformata, pare da una fattura pungente. Ti chiederanno di riconoscere in lui Harry Potter, oh, andiamo “Non ne sono sicuro...”, avresti potuto giurare tranquillamente su Salazar Serpeverde, o su Merlino. Invece starai lì, dirai che non sei abbastanza sicuro, quel tizio potrebbe non essere Potter, saprai benissimo che quel tizio è proprio colui che cercano, accompagnato dai suoi amichetti inseparabili: Weasley e Granger. Perché non lo consegnerai all'Oscuro Signore? Forse perché c'è ancora un barlume di umanità in fondo al tuo cuore, non riterrai giusto condannare a morte un altro essere umano, perfino Potter.

 

No, Draco, gli anni che vivrai da oggi in poi non saranno tutti felici, la Guerra finirà, vinceranno i buoni. Dovrai ringraziare ancora il coraggio di tua madre, dovrai ringraziare Potter che ti salverà la vita più di una volta e testimonierà in vostro favore davanti al Wizengamot. Tuo padre se la caverà con pochi mesi di reclusione, collaborando, tu e tua madre ne uscirete puliti. Ma non sarà una vittoria.

 

Comincerai a convivere col senso di colpa, con lo schifo che hai di te stesso, odierai gli sguardi della gente, ti sentirai fuori posto, in ogni situazione, in ogni momento, tranne che con lei.

 

Lei.

 

Astoria.

 

Ti ricordi di Astoria? È un po' di tempo che non vi frequentate più come una volta, i tuoi primi anni ad Hogwarts ti sentivi più grande di lei, hai cominciato ad ignorarla senza un motivo.

Ti ho parlato di quel giorno in cui Potter ti ha quasi ammazzato, quel giorno ti porteranno in infermeria. Lei era lì, ricoverata, nel letto a fianco al tuo. Da quanto tempo non vi parlavate? Non che quel giorno abbiate esattamente parlato, lei ha parlato, tutto il tempo, come se tu non l'avessi ignorata per anni, come se il tempo non fosse passato, avrebbe dovuto essere quantomeno arrabbiata con te, hai pensato che la sua gentilezza nei tuoi confronti fosse dovuta al fatto che avevi rischiato di morire quel giorno. Sbagliato. Avresti dovuto parlare un po' di più con lei in quel momento, sai? Lei ti avrebbe capito. Lei ti ha capito, ti ha capito sempre Draco.

 

Sei stato tu a capirlo troppo tardi.

 

Quanti anni hai sprecato ad ignorarla? Quanti altri ne hai sprecati ad allontanarla da te perché credevi di non meritare la sua amicizia? Quanto altro tempo hai sprecato prima di capire che lei doveva restare nella tua vita? E l'hai capito quella sera ad Hogsmeade, fuori dai Tre Manici di Scopa, su quella panchina circondata dagli alberi. Nevicava, lei era reduce da un lungo soggiorno al San Mungo, aveva appena compiuto diciassette anni ed aveva già visto l'ospedale più volte del dovuto. Era tutto così magico, non le importava della sua situazione, le importava solo della neve che lenta cadeva dal cielo, si preoccupava per gli altri, per te. Nei suoi occhi vivi e penetranti, quella sera, hai trovato la forza di abbandonare i fantasmi del tuo passato, il coraggio di dirle “Rimani”, rimani accanto a me, su questa panchina fredda, rimani nella mia vita, è fredda senza di te, non ti manderò più via. Lei rimase, senza dire nulla.

 

Rimane, ancora.

 

Draco, voglio che tu sappia questo: Astoria non ha a sua disposizione tutto il tempo del mondo. Perché ti sto scrivendo questa lettera? Perché oggi il suo tempo è scaduto. L'hai vista morire, incapace di aiutarla, impotente davanti a quella maledizione che ha succhiato via dal suo fragile corpo anche l'ultimo anelito di vita. “Riportala a casa Draco, vivete al meglio il tempo che resta” ha detto così il tuo collega del San Mungo. L'hai portata a casa, hai visto spegnersi la luce brillante dei suoi enigmatici occhi verdi, così vivaci fino all'ultimo respiro che quasi inciampava nei denti. Hai visto la vita abbandonare le sue spoglie mortali nel vostro talamo nunziale. Era ancora calda quando l'hai abbracciata riversandole addosso tutto il tuo dolore in un pianto violento e disperato.

Vorresti essere al suo posto, ma il fato beffardo ed infame ha voluto donarti l'ennesimo dispiacere. Lei è ancora lì, sembra che dorma, il suo ultimo sonno eterno e senza sogni. Il suo ultimo “Ti amo, sii forte, per me, per Scorpius, ha bisogno di suo padre”. Hai un figlio di cui prenderti cura. Non puoi lasciarlo solo, ha appena perso sua madre, tu hai perso per sempre la donna della tua vita. Tra poco arriveranno tutti i parenti, verranno i becchini a portartela via definitivamente e ci sarà da organizzare il rito funebre. Astoria voleva volare nel vento di una montagna innevata, il fato ha voluto negarle anche questo. Ad Agosto fa caldo, non nevica. Aspetterai una fredda sera nevosa di Febbraio per renderle omaggio come merita. Per il momento dobbiamo accontentare anche gli altri.

 

Potrei prendere la Giratempo di mio padre, tornare in questa stanza ventidue anni fa, la mia stanza di quando ero ragazzo, lasciarmi, lasciarti questa lettera sulla scrivania, ma non lo farò, che senso avrebbe dirti tutto questo? Non si può piegare il tempo, Draco. Le cose andranno come devono andare.

 

Potrei usarla per rivederla viva, per stare anche solo un altro minuto con lei, venderei l'anima per questo. Sarà difficile resistere ma non la userò, è sbagliato.

 

-Una lacrima bagnò la pergamena-

 

È un'esistenza straordinariamente solitaria essere Draco Malfoy ma se avessi previsto tutto questo, forse farei lo stesso.

 

Il futuro,

Draco Malfoy

 

Note di fine capitolo

Note dell'autrice:
Questa storia è stata precedentemente pubblicata, sempre da me, su Wattpad e su Efp, poi anche su Fanworld. Il titolo della storia è stato indebitamente rubato all'omonima canzone di Francesco Guccini, all'interno sono presenti riferimenti a questa ed altre canzoni del maestrone ed alcuni riferimenti ai libri della Saga compreso The Crused Child. Sono, inoltre, presenti riferimenti alla mia one-shot "Come i fiocchi di neve".
Grazie a tutti coloro che hanno letto e che leggeranno questa storia, alla prossima!

Concludo dicendo che, ovviamente, i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a J.K. Rowling, come tutti sappiamo.

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