La pozione era diventata rosa shocking.
-Paciock. – Tuonò Piton guardando il paiolo con disgusto – Avevo detto un pizzico di veleno di calabrone. Un pizzico.- Scandì piano - I tre misurini si riferivano all’essenza di timospino.Anche un mentecatto ci sarebbe arrivato. –
Neville abbassò lo sguardo, avvampando di vergogna.
- Sai chi fu la strega che inventò questa pozione?-
 Neville esitò, tremante - La…la Bones… - Balbettò.
 - Una grande strega. – Continuò Piton con sguardo di fuoco - Salazar Serpeverde in persona la definì una delle più grandi maghe che Hogwarts ebbe mai  l’onore di istruire. E tu – Fissò Neville dritto negli occhi – Non puoi nemmeno essere considerato degno di tagliare gli ingredienti per la sua pozione ! –  Fece un sospiro – Molto bene.- Riprese poi con calma  - Basta così. Per la commemorazione che faremo in suo onore mercoledì sono stati riesumati dalle segrete quintali di oggetti che la riguardano. Secoli di sotterranei, immagina la polvere! Dirò a Mastro Gazza che ti occuperai tu di pulirli tutti.-
Neville annuì guardando per terra.
- E senza magia.- Precisò con un sorrisetto - Come si conviene al Magonò quale non fai che dimostrare di essere. –
 
Nel ripostiglio, in mezzo a tutta quella polvere, a Neville veniva da piangere - Forse è vero, è vero che sono un Magonò! – Mormorò tra i singhiozzi.
- Ah, baggianate! – Sentì dire ad una voce vicino a  lui – Non mi stancherò mai di ripeterlo, quelli che voi chiamate Maghinò non esistono! –
- Ma chi…? – Neville si guardò intorno. Nel ripostiglio non c’era proprio nessuno.
- Datemi un Magonò per un anno e poi vediamo cosa non tira fuori!- Sentì ancora dire alla stessa  voce – Ci vuole una pazienza infinita, lo ammetto. O forse, chissà, un’inguaribile testardaggine. – Risata.
La voce sembrava provenire da un mucchio di cianfrusaglie a destra. Neville si tuffò a rovistare.
-Ah, finalmente un po’ d’aria! –
Tirò fuori un ritratto su tela. Raffigurava una ragazza intorno ai vent’anni. Occhi vivaci che sembravano ridere. Era vestita con abiti medioevali ma i capelli erano un po’ troppo corti per una fanciulla dell’epoca, biondi e spettinati dal vento.
-Allora? –Chiese la ragazza – Cosa hai fatto di così terribile per meritarti questo?-
- Ho sbagliato le dosi della pozione della Bones. - Rispose Neville tristemente  –Piton ha detto che si sarà rivoltata nella tomba per colpa mia. –
-Ah, non dargli retta! – Rispose  divertita la ragazza – La Bones sarebbe stata fiera di te! –
-Fiera? –
- Ma certo. Tutte le pozioni che ha inventato le ha scoperte sbagliando le dosi di qualche altra! Era una terribile pasticciona. – Rise –Ma una pasticciona creativa! –
-Lei… la conosceva?- Chiese stupito Neville
La ragazza non rispose.
-Se può consolarti, anche lei non riusciva mai a tenere a mente una parola d’ordine che fosse una!-
Neville diventò tutto rosso –Ma come fa  a sapere… -
Lei fece un cenno infastidito con la mano – Non è importante - Disse – Sai, tra ritratti. Le voci corrono subito. -
-Oh… -
- Ad ogni modo, l’ennesima notte che l’ho trovata fuori dalla porta della sala comune ho deciso di farla finita con quelle stupide parole d’ordine. E allora abbiamo avuto un’idea geniale.- E strizzò l’occhio a Neville in segno di complicità – Con tutti i ragazzi abbiamo inventato una musica, un ritmo. L’abbiamo battuto sui barili che erano davanti all’entrata ballando per tutta la notte. Da allora non l’ha più dimenticato nessuno! Mi hanno detto che ancora adesso si usa questo sistema. La porta si apre solo dopo che si è battuto quel ritmo sui barili. Ne sono orgogliosissima! -
Neville la guardò in silenzio, un po’ stordito.
- Comunque, caro Neville, – Riprese lei con l’aria di chi vuole andare dritta al sodo –Altro che Magonò, tu sei il ragazzo più ambito di Hogwarts! Pensa che io e Godric ci siamo giocati  a dadi il tuo Smistamento! –
Neville spalancò tanto d’occhi –Ma… ma lei sa il mio nome?-
- Abbiamo litigato per giorni.- Continuò lei ridendo –Nessuno dei due voleva cederti. Bè, alla fine ho dovuto dargli ragione. In effetti hai proprio tutte le caratteristiche che lui cerca nei suoi ragazzi. Sarebbe stata una vera cattiveria non lasciarti a lui. E poi più che altro ho perso ai dadi! –
Neville sbarrò gli occhi, stupito –Ma… lei chi è? -

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