Si dice che l'oro corrompa anche i santi
W.Shakespeare

 

Dell’Etere* della Superbia avveleni il tuo respiro, di ciò intorpidisci ogni tuo senso, offuschi ogni pensiero.
È dalle macerie delle tue virtù che lo inali, dalle polveri che macchiano la tua dignità, oramai compromessa dal gravoso peso delle tue colpe.
Hai lasciato che assopisse la tua ragione, la cosa che più ti contraddistingueva tra tutti loro, che ti spingesse a guardare dall’alto chi ti ha sempre posto prima di se stesso.
Hai ceduto al suo corrompente sapore, hai lasciato che fuorviasse il tuo nobile animo nell’intricato crocevia delle menzogne. Hai ceduto alle lusinghe, alle menzogne, troppo ingenuo e troppo santo per vedere il male in quelle parole, in quel riconoscimento.
 

Note di fine capitolo


*Etere: non è inteso come “aria”, bensì l’ho associato, nei suoi “sintomi” di intorpidimento, all’Etere Etilico, un solvente chimico che ha capacità anestetiche e causa un alterazione dei sensi e semplice malessere se inalato in piccole quantità. È comunque un composto nocivo e, per questo, ho voluto associarlo alla superbia.

 

NOTE:
Il titolo è preso da un componimento presente nel celebre lavoro di G.Martin "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" e a lui vanno tutti i diritti ed i meriti di questa grandiosa verità.

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