Note alla storia
Viva la wolfstar! *balla la hola*
Note al capitolo
La McGranitt rischia di finire a San Mungo perchè i malandrini non realizzano uno scherzo da ventitrè giorni. Con non poca fatica Sirius ammette i suoi sentimenti per Remus difronte alla McGranitt. Minerva decide di prendere in mano la situazione e metterli insieme. Dopo tutto è per un bene superiore, giusto?
Storia pubblicata anche su efp
Minerva McGranitt era arrabbiata. E, come tutti sapevano, se la vicepreside era in quello stato era meglio non prenderla alla leggera, scappare il più velocemente possibile nella direzione opposta. Gli occhiali squadrati della donna sembravano essere in procinto di cadere, quando la professoressa poggiò, con la minima delicatezza, il polpastrello dell'indice sinistro sul ponte degli occhiali, facendoli dunque tornare al proprio posto. "Black!" urlò la professoressa.
Immediatamente, Sirius Black si voltò e la guardò con gli occhi spalancati e confusi. James Potter e Peter Pettegrew si scambiarono dei piccoli sorrisi, mentre Remus Lupin fece scivolare la mano sulla spalla di Sirius per supportarlo prima che James spingesse Sirius in avanti, proprio di fronte ad un' arrabbiata Minerva McGranitt. "Black, venga con me immediatamente!" Tuonò Minerva. "Ma io non-" iniziò Sirius, ma Minerva lo zittì con un cenno alla mano.
Lo trascinò lungo il corridoio nel suo ufficio, mentre cercava di ignorare le varie risaine degli studenti che avevano testimoniato all'umiliazione di Sirius. Normalmente, Sirius avrebbe seguito la McGranitt con un sorriso spavaldo, in quel momento invece, stava cercando di tenere il passo rapido della McGranitt. Minerva aprì la pora del suo uffico e spinse Sirius, sbattendo la porta dietro di sè. Sirius cominciò a parlare non appena Minerva si sedette sulla sedia dall'altra pare della scrivania. "Minnie, io non ho fatto niente!" sostenne Sirius "Chiedete a chiunque! Non ho pianificato niente!" "Non hai tirato uno scherzo in ventitre giorni, quattro ore e dodici minuti! E' passato molto tempo dalla Grande Depressione, e so che hai in mente qualcosa!" La Grande Depressione era il modo in cui Minerva aveva definito i due mesi dopo lo scherzo di Sirius, anche se disastroso, come aveva detto Remus. Dopo che Sirius aveva quasi ucciso Piton, era sprofondato in una profonda depressione. Remus lo aveva perdonato il giorno dopo, Minerva lo sapeva: aveva le sue fonti.
Aveva razionalizzato dicendo a se stessa che era disposta ad ascoltare Sirius solo per scopi amministrativi e psicologici, ma in realtà, era preoccupata. Sirius era stato volubile e in silenzio per quei due mesi. In realtà, l'unica ragione per cui aveva ottenuo dei rimproveri era perchè aveva la tendenza di addormentarsi durante le lezioni. Non c' erano stati scherzi, schemi, niente di niente. Però, Minerva sspettava che fosse un modo di Sirius per punire se stesso, poichè Remus era stato troppo comprensivo nei suoi confronti. "Professoressa McGranitt, non ho fatto niente, e non sto progettando niente!" sostenne Sirius con urgenza. "Negli ultimi ventitrè giorni, quattro ore e quattordici minuti, ho aspettato che voi faceste uno scherzo!Ventitrè giorni senza un via vai di persone dall' infermeria!" sbraitò la professoressa "Non pensate che io debba essere felice di ciò? Lo dovrei essere! Ma no! Invece ho cercato, negli ultimi venitrè giorni, in ogni angolo della scuola, anticipando la prossima mossa durane la colazione, in attesa di uno scherzo!" Sirius si sedette lì, con gli occhi spalancati, la bocca aperta in stato di shock. "Per Merlino, sto impazzendo!" disse con un fil di voce la McGranitt buttandosi sullo schienale della sedia con aria esausta. "Allora...quindi state così perchè non ho tirato uno scherzo per una ventina di giorni?" chiese Sirius con attenzione "Ho messo la grande McGranitt in questo stato?" "Era inevitabile." "Wow. Sono...wow." Minerva incrociò le braccia e riprese Sirius con uno sguardo piuttosto frustrato "Non c'è bisogno di essere tanto sorpresi" "Oh, si, lo so" disse Sirius in stato di trance "E' un'occasione importante. Lei ha appena ammesso che Io l'ho messa in questo stato. Lo devo scrivere e metterlo in sala comune Grifondoro. E nella sala grande. Credo che chiamerò la Gazzetta del Profeta" "E poi tutti i gufi faranno cadere i girnali sulle teste delle persone che svolgono la loro normale rutine?" suggeri Minerva.
Poi i suoi occhi si spalancarono, ed inspirò profondamente. "Ho appena dato l'idea per uno scherzo". "Lo ha fatto" disse Sirius senza capire "Wow". Si fissarono entrambi per un momento, con occhi spalancati, prima che Minerva battè sul tavolo una copia della Gazzetta del Profeta, per risvegliare Sirius da quello stato di trance. "Adesso basta" scattò Minerva "Mi vuoi spiegare perchè non hai fatto nessuno scherzo negli ultimi ventitrè giorni, quattro ore e sedici minuti. Adesso" "Ehi, perchè mi ha chiamato qui?" Chiese Sirius all'improvviso "Io so perchè sono qui, ovviamente, ma quello che voglio sapere è...perchè non James, Peter o Remus?" "Pettegrew fa uno scherzo solo insieme a qualcuno. Lupin aiuta solo per scherzi clamorosi e non lo farebbe mai da solo. Mentre Potter sta uscendo con la Evans, è abbastanza preso ed ha paura di lei, per questo non la farebbe arrabbiare facendo uno scherzo." "Si, Prongs è innamorato" disse Sirius con un espressione di disgusto sul volto. "Preferirei non parlare del rapporto tra Potter e la Evans" dichiarò freddamente. Lei davvero non aveva bisogno di sapere nulla sul loro rapporto, in particolare di come era preso James. Solo perchè aveva scomesso un paio di falci su quando si sarebbero messi insieme, non vuol dire che le interessi la loro relazione. "Per me va bene" conocordò Sirius " Sono terribili quei due" Minerva guardò Sirius con sguardo truce "Stai cambiando argomento. Ora spiega. Ed è meglio che ci sia una buona ragione." "Ho perso la voglia degli scherzi senza James" disse solennemente Sirius "E' triste lo so, ma senza James io sono incompleto. Non riesco a portare a termine uno scherzo senza il mio amico-fratello" "Baggianate" disse Minerva mentre Sirius continuava a fissare il vuoto. Lei agitò la mano e disse "Hai tirato sette scherzi da quando Potter ha cominciato ad uscire con la Evans. Non è la sua assenza che ti preoccupa" "La vostra strana ossessione per i Malandrini mi preoccupa molto" "Io osservo" lo corresse Minerva "Lascio lo stalking al tuo fan club" "Sa del club?" chiese Sirius con un piccolo sorriso. "Sono venute da me e mi hanno chiesto di renderlo un club ufficiale. Hanno magliette e tutto" Minerva rabbrividì "E' terrificante. Non capisco perchè un gruppo di ragazze vorrebbe dedicarsi a te e allo stalking." "Le loro magliette sono belle, però. Ne ho avua una gratis" disse Sirius. "Sono simpatiche" ammmesse Minerva a malincuore, mentre il suo viso era dipinto da una bella tonalita di rosso. "Eppure io non le seguo! Ho semplicemente un fascicolo completo su voi quattro. E, non riesco a capire perchè, in nome di Merlino, non avete tentato di fare uno scherzo in ventitrè giorni!" "La repressione, la depressione e l'impressione" disse Sirius elegantemente mentre Minerva cercava di capire. "Ho capito che avevo represso i miei sentimenti per un bel po' di tempo, e poi ero depresso perchè non riuscivo a capire cosa mi stavo succedendo, poi però mi sono reso conto che la repressione era una buona cosa, perchè evita quella cattiva sensazione di tradire e ti fanno venir voglia di fare cose a distanza. Poi ho deciso di impressionare solo perchè finisce con 'Pressione' e perchè il numero tre mi piace di più." La McGranitt lo guardò con sguardo confuso. "Black, lei conosce il significato di questi vocaboli? E per una volta potrebbe parlare in modo corretto!?" L'espressione di Sirius mentre parlava era un misto di dolore, sarcasmo, serietà e confusione. Minerva avrebbe voluto decifrarlo, ci sarebbero volute ore, galeoni e tanto cioccolato per corrompere le persone che conoscevano Sirius. Dopo sei anni e mezzo passati a trattare con i Malandrini, forse sarebbe riuscita a capire cosa pasava per la mente di Black. Tacque per un momento, in attesa che Sirius parlasse. Sirius unziò ad inspirare e espirare profondamente. I suoi occhi guizzavano intorno alla stanza mentre Minerva lo guardò più attenamente. Notò che si stava concentrando, stava stringendo i lati della sua sedia così forte da far diventare le nocche bianche. In quel momento si sentiva male per aver trascinato Sirius nel suo ufficio, perchè evidentemente anche lui era in uno stato confusionale. "Vuoi...parlarne?" chiese Minerva timidamente, chiedendosi perchè diavolo voleva avere una conversazione con Sirius. Per quanto odiasse ammetterlo a se stessa (e ci vorrebbe una fuga di ippogrifi per farglielo ammettere ad alta voce) a lei...piaceva Sirius. Le piaceva Sirius, James, e remus e Peter, i Malandrini. E le dispiaceva quando c'era un problema tra loro. "Non voglio parlarne" ammise Sirius "Voglio battere la testa contro delle grandi rocce taglienti. Ripetutamente. E con forza. Non so nemmeno se è possibile, per me, dire delle frasi di senso compiuto che esprimano i miei pensieri." "Sarà ancora più difficile dare voce ai tuoi pensieri se perdi delle cellule celebrali" disse Minerva "Parlarne è meno doloroso." "Accidenti, vuole davvero sapere ciò che ho da dire, non è vero?" chiese Sirius un po' stupito. La Mcgranitt strinse le spalle senza sbilanciarsi "Ho dedicato gli ultimi sei anni e mezzo ad impedire che te e i tuoi amici deste fuoco alla scuola. Ho un'interesse e una certa curiosità. Ma non a livelli stalker." Sirius annuì con la testa e si pass le dita tra i capelli, tirando un nodo vicino all'estremità. Era pensieroso, le labbra erano serrate e gli occhi vitrei. "E' tutto molto confuso, sa? Quando finalmente ho capito cosa stava succedendo ero praticamente scioccato. Ma poi ho pensato 'Hey, confusione finita, ho fatto chiarezza'. Ma è...davvero strano. Il mio stomaco ottiene quella strana sensazione che a me fa venir voglia di sorridere, anche se non dovrei. Perchè è sia bene che male, anche se più male e io non voglio che stia male a causa mia. A volte penso 'Wow, potrebbe funzionare' ma poi mi verrebbe voglia di buttarmi giù dalla torre di Astronomia, o affogare i miei dolori in biscotti,o qualsiasi altra cosa." Sirius guardò Minerva in attesa. Con un sospirò la Mcgranitt confessò "Sinceramente, non ho la più pallida idea di cosa stia parlando. Ti dispiacerebbe essere un po' più specifico?" Gli occhi della vicepreside e di Sirus si incontrarono, e negli occhi di quest'ultimo si poteva leggere paura e nervosismo. "Dai, Black..." "Penserà che sia disgustoso" disse Sirius con un fil di voce. Improvvisamente mille pensieri volarono nella testa della McGranitt. Sesso. O, più precisamente, i problemi con le prestazioni sessuali. Ora era più chiaro, c'erano molte cose che Minerva avrebbe preferito fare piuttosto che discutere della vita sessuale di Sirius con Sirius. Alcune di queste cose erano: fare wrestling con un ippogrifo, tifare i serpeverde mentre vincevano la coppa di Quidditch e rosicchiare il proprio piede. Ma... Lei. Era. Preoccupata. "Mi può dire.." esortò la McGranitt tranquillamente. "Non voglio giudicarla ve lo prometto" Anche se il suo buon senso le intimava di urlare e di mandare a a calci fuori dal suo ufficio Sirius. "Sono innamorato" disse Sirius infine. Minerva tirò un sospiro di sollievo. Oh, ed era in quello stato? Poteva gestire la situazione. L'amore era okay. Soffocò un piccolo sorriso. Solo un ragazzo di diciassette anni poteva pensare che l'amore fosse disgustoso. "L'amore è perfettamente naturale, Black" spiegò in tono gentile. "Succede sempre, le assicuro che-" "E' un ragazzo" finì Sirius, non facendo continuare l'insegnate. "Sono innamorato di un ragazzo" Gli occhi di Minerva si spalancarono "Oh.." sussurrò. Perchè in realtà, che altro poteva dire? "Vede?!" disse Sirius in tono accusatorio, scambiando il sorpreso 'oh' di Minerva per qualcos'altro che non era. "Lo sapevo! Anche voi, e Io, e nessuno, perchè si s-" "Black!" disse bruscamente la Mcgranitt. "Ho detto 'oh'. Non vi è alcuna necessià di ingigantire la cosa. Sono rimasta sorpresa, questo è tutto. Non sono disgustata. Ora per favore respiri, pensi, e faccia in modo che la prossima frase abbia un soggetto, un predicato e un periodo" "Non crede che sia disgustoso?" chiese Sirius piano. Poi si ricordò della mancanza di un periodo, quindi aggiunse "Pensavo l'avrebbe fatto" "Certo che non credo che sia disgustoso, Black" scattò Minerva "Perchè dovrei pensarlo? Come ho detto prima, l'amore è perfettamente naturale. Non importa il sesso di una persona" "Lo sai che sarai sempre il mio numero uno di ragazza, vero Minnie?" chiese Sirius. "Sarei terribilmente gelosa se fossi qualcosa di meno." Rispose impassibile Minerva. Anche se stava combattendo per non sorridere. "Non è Potter, vero?" domandò Minerva dal nulla. "James?" ripetè Sirius incredulo.
Poi gettò la testa all'indietro e si lasciò sfuggire un gran numero di risate. "Preferirei Silente. Scherzi a parte, Minnie, Prongs è come un fratello. E' molto meglio del mio vero fratello, preferisco indubbiamente James. Questo è uno dei vostri pensieri più strani" "Forse" ammise Minerva "Ma tu odi la Evans. E' semi-logico." "Io non odio la Evans" insistette Sirius "Semplicemente mi lascerebbe indifferente se fosse mangiata da Marlene. Anche se Marlene ci tiene molto alla Evans, quindi dubito che l'avrebbe fatto" "Marlene?" "E' così che ho chiamato il calamaro gigane" "E come fa a sapere di che genere fosse?" "Ho usato la mia intuizione" disse Sirius strizzando l'occhio. Poi Minerva gli lanciò uno sguardo duro e Sirius sospirò "Va bene, ho tirato ad indovinare. Ma lei sembrava Un Marlene, sa?" "Mi spiace Black, ma non ho mai dato nomi ad un calaamaro gigante." "La chiami Marlene" disse Sirius ostinato. "Una domanda...esattamente, perchè stava fecendo ricerche sul gigante-marlene?" "Perchè dovevo sapere come avrebbe reagito se avessi gettato la Evans" ammise Sirius alzando le spalle. Minerva alzò gli occhi al cielo "E ti chiedi perchè pensavo fossi geloso di Lily" "Io sono estremamente geloso della prefetto dai capelli rossi. Ma non perchè provo qualcosa per James, è sbagliato, tremendamente sbagliato" disse Sirius senza mezzi termini. "Bene, ho fatto un'errore, non è Potter. Ebbene, chi è allora?" Sirius esitò "Io davvero non voglio..." Per quanto fosse curiosa, Minerva si ricordò che quella non era una soap opera. Così mordendosi la lingua cedette "Va bene Black." "Grazie" disse Sirius sollevato. "Ma se c'è qualcosa che vorresti dire..." Mentre Sirius si mordeva il labbro inferiore, cercando le giuste parole, Minerva cominciò a pensare e ad associare i vari attegiamenti avuti con altre persone. Subito escluse i serpeverde. Le vennero in mente diverse persone tassorosso e corvonero, ma era sicura che questo ragazzo fosse un grifondoro. Iniziò a farsi una lista mentale di tutti i grifondoro che avevano un rapporto diverso con Sirius. Smith...no... Lovegood...no.. McNalley...no... Beckett...no... Potter, no... Pettigrew neanche.. ...Lupin... Si rese conto che non poteva dire di no a Remus. Mentalmente sfogliò alcuni momenti particolari tra Remus e Sirius. Non appena Minerva cominciò a passare attraverso i suoi ricordi, si rese conto che la sua lista era stata una perdita di tempo. In ogni ricordo che avevano di loro, ogni contatto...A volte bastav un gomito, un dito...un braccio intorno alle spalle o in vita...era lì. Ci sono stati sorrisi segreti, piccole occhiate. C'era il flirt, il contatto, il tutto. Era così maledettamente ovvio. "E' Lupin!" sbottò Minerva. "E' Remus non è vero?" Sirius era in conflitto. Mentire o dire la verità? Infine ammise "Si. come fa a saperlo?" "La vera domanda è: Perchè c'è voluto così tanto tempo per realizzarlo?" "E' così evidente?" "Solo per chi guarda" "Sono sorpreso che il club non l'abbia ancora capito." "Credo che lo sappiano invece. Così...come hai capito di amarlo?" "Io non so perchè, o come, ma è così...Remus. Lui è così diverso, mi sorride quando rido per qualcosa anche se non dovrei, lui mi aiuta sempre quando sono nei casini, si preoccupa per me, cosa che è successa solo quando sono entrato ad Hogwarts. E' così perfetto, Minnie, lo è veramente! Sta sempre con la testa tra i libri, mangia fin troppo cioccolato...Dovrebbe essere fastidioso, ma è semplicemente fanastico. Lui mi si avvicina anche quando sono in uno stato d'animo che dovrebbe odiare, ma non lo fa! Mi parla e si rifiuta di lasciarmi in pace fino a quando non gli confesso tutto ciò che mi preoccupa." "E negli ultimi venti giorni ha ascoltato le mie bugie, mi ha dato quello sguardo che sa che sto mentendo, ma comunque non dice nulla. Lui mi da del cioccolato e afferra la mano per tirarmi su, perchè è così meraviglioso e bello e Moony." "So che tutto questo non ha senso per lei, ed è probabilmente preoccupata per la mia sanità mentale, ma io lo amo, però non voglio rovinare l'amicizia che ho con lui, perchè non ho idea di quello che farei senza il mio Moony." La McGranitt sorrise. Sorrise perchè Sirius respirava pesantemente, aveva il volto arrossato e gli occhi che brillavano. Sorrise perchè Sirius era innamorato e anche Remus amava Sirius, Sarebbe stata la cosa migliore degli ultimi anni. Ci fu silenzio per un po'. Non era un completo silenzio, c'era il respiro pesante di Sirius a riempire quel vuoto. Eppure la McGranitt poteva quasi sentire l'energia di Sirius espellere e ritornare più calmo dopo quella dichiarazione. "Da quanto?" chiese con leggerezza. Sirius fece una smorfia pensando. Il suo respiro era ormai stabile mentre parlava. "Sono stato probabilmente a reprimere i miei sentimente per circa un anno e mezzo, più tre mesi." Lei sorrise, perchè questo era il vero stile di Sirius Black "Potevi dire direttamente un anno e nove mesi, risparmiavi la fatica di fare i conti, Black" "Sta insinuando che non sono bravo in Aritmanzia?" Chiese Sirius indignato. "Le ricordo che al primo anno ha detto che due più due fa sette" "E' stata colpa di James che mi aveva distratto!" disse con tono accusatorio. Dopo un momento di silenzio Sirius tranquillamente chiese "Pensa che dovrei dirglielo?" Minerva strinse le labbra pensando. Non era sicura su cosa dire, perchè in realtà non conosceva la risposta. Lei davvero non era sicura se gli sguardi che Remus dava a Sirius erano gentili o qualcosa di più. Non voleva dire la cosa sbagliata, non voleva che gli si spezzasse il cuore. "Io non lo so, Black. Devi fare ciò che ritieni giusto." disse infine. "Grazie, davvero molto utile." disse Sirius sarcastico, e gli rivolse un piccolo sorriso "Grazie Minnie." Attese un'attimo prima di dire "Ogni volta Sirius" Sirius si alzò per andarsene, quando prima di aprire la porta, le McGranitt lo chiamò. "Torna presto per aggiornarmi" Sirius sogghignò maliziosamente. Per la prima volta dopo settimane, negli occhi di Sirius tornò una brillantezza familiare. "Sei troppo interessata al mio bene, Minnie." "Lo sono" ammise scrollando le spalle "Ma sei il mio miglior intrattenimento. E ammetto di essere curiosa di sapere come andrà a finire." "Pensavo sapesse tutto dei malandrini" "Non tutto, Black" Annuendo Sirius si girò per dare un ultimo sguardo a Minerva per poi tornare ai dormitori. Lei sorrise, chiudendo gli occhi per un'attimo. Lei aveva davvero bisogno di sapere se Remus ricambiava i sentimenti per Sirius. Non per amor di intrattenimento, ma per Sirius. Sirius aveva bisogno di Remus. Doveva fare qualcosa.
Note di fine capitolo
Salve! Questa è la mia prima storia in questo fandom e spero che vi piaccia! ;)
Un Bacio