Note alla storia

Recupero un po' di arretrati, postando le storie di novembre e dicembre (quest'ultimo è stato un mese molto prolifico "a causa" di un'iniziativa).
Questa storia è stata scritta per il Crack Meme di Michiru ed è basata sul prompt Litigare con un oggetto.

Note al capitolo

Chi meglio di Ron potrebbe litigare con un oggetto? Nessuno, soprattutto se è un oggetto Babbano a farlo diventare matto.
Non aspettatevi granché, è una cosuccia scritta per puro diletto in un periodo in cui le idee scarseggiavano, ma spero comunque che vi strappi un sorriso, visto che Ron è il soggetto ideale per certe "avventure".

Buona lettura^^

Trappola Babbana

Ron si svegliò nel cuore della notte: Rose stava piangendo così forte da svegliare tutti i Weasley nel raggio di un centinaio di chilometri. O quasi.
Sembrava che i suoi polmoni non esigessero per nulla aria, da tanto strillava e sbraitava. Ron si alzò a fatica dal letto, prese la bacchetta poggiata sul comodino e l’accese. Si stupì che Hermione non fosse schizzata in piedi non appena la piccola di casa avesse iniziato a vagire, infatti la sua dolce metà era ancora distesa nell’altra parte del letto e dormiva placidamente, un sorriso le increspava le labbra.
"Perché devo alzarmi io?" si chiese, mentre si dirigeva nella camera accanto per scoprire quale fosse la causa di tale pianto. Si avvicinò al lettino di Rose per dare un’occhiata, la piccola continuò a piangere, nonostante la vista di suo padre avesse chiuso un po’ i rubinetti.
«Allora, piccola, hai fame o devi essere cambiata?» chiese prendendola in braccio dolcemente. Intanto cercò di dare una risposta alla sua domanda, così appoggiò Rose al fasciatoio per controllare se ci fosse un qualche regalino. Per fortuna non era quello a preoccupare la piccola, ma qualcosa di più... interno.
Ron sospirò di sollievo, anche se si stava per presentare un altro grosso problema, se non proprio il più grosso. Rivestì la bimba e la riprese in braccio coccolandola un po’ prima di scendere in cucina a darle da mangiare.
La sua più grande paura – dopo i ragni – faceva bella mostra di sé, esattamente di fronte alla porta della cucina, così da essere ammirata da chiunque avesse varcato quella soglia. Ron non era mai riuscito a capire come poteva essere venuto in mente a Hermione di comprare anche quella trappola Babbana, nella quale più di qualche volta aveva rischiato di restare incastrato e ustionato.
Sistemò una Rose ancora piuttosto piangente nel seggiolone e si diresse con passo incerto verso il fregocifero – altra trappola Babbana che in più di qualche occasione gli aveva dato del filo da torcere – per prendere il biberon che Hermione aveva preparato per qualsiasi evenienza.
«Coraggio Ron, hai combattuto contro mostri peggiori», si disse mentre si dirigeva verso una piccola macchina dalla forma cilindrica nella quale avrebbe dovuto inserire il biberon e che, come per magia, ne avrebbe riscaldato il contenuto. Facile a dirsi ma non a farsi. Inserì il biberon con qualche difficoltà, rischiando di rimanere incastrato per l’ennesima volta, azionò il timer e si mise in attesa.
Per ingannare il tempo, Ron si dedicò all’intrattenimento di Rose che non riusciva proprio a smettere di piangere, se non per pochi istanti. Facce buffe e versi strani non riuscirono a placare la piccola e l’ex Grifondoro dopo qualche tentativo pregò Merlino che il latte si scaldasse più velocemente possibile.
Ma il fatidico din tardava ad arrivare, così Ron si alzò e controllò per quale assurdo motivo la trappola Babbana non aveva fatto il suo dovere.
La scrutò, tastò, studiò per una decina di minuti, o così gli sembrò, senza capire cosa non andasse. Sconfitto si accasciò sulla sedia e si prese la testa tra le mani, continuando a sospirare “Miseriaccia”, mentre Rose protestava per la fame, creando così un quadretto tragicomico per chiunque si fosse affacciato in cucina in quel momento.
Un improvviso silenzio della piccola fece alzare la testa di Ron: lo scaldabiberon fluttuava davanti ai suoi occhi, con tanto di filo e spina che serpeggiavano come per attirare la sua attenzione. Si voltò verso Rose e notò lo sguardo tipico di Hermione quando lui litigava con gli oggetti Babbani sparsi per la casa.
Afferrò la spina e la infilò nella presa: magicamente lo scaldabiberon si accese e iniziò la sua funzione. Intanto Ron si diresse verso Rose e la prese in braccio facendo una mezza giravolta.
«La mia streghetta ha fatto la sua prima magia», esultò, mentre la piccola gorgogliava e guardava avidamente il biberon di latte nella trappola Babbana.
Il din riportò nel mondo reale Ron, rimise Rose nel seggiolone e prese il biberon dall’elettrodomestico ustionandosi leggermente le dita.
«Per le mutande di Merlino, ancora!» urlò prima di lasciare Rose al suo pasto di mezzanotte e correre al lavandino per sciacquarsi la mano.

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