Ginny era intenta a pulire il tavolo, disastrato da macchie di salsa, procurate da Albus, James e Lily. Ormai, dopo quasi sei anni di esperienza da mamma, sapeva bene cosa combinavano dei bambini in casa.

“Gratta e netta!” esclamava Ginny. Purtroppo rimanevano ancora incrostazioni che un semplice incantesimo non poteva portare via.

E va bene, qua ci serve olio di gomito! pensava, mentre andava verso la credenza dei detersivi per prendere il migliore smacchiatore di Nonna Acetonella. Prese il flacone color limone e tornò al tavolo per metterlo nella spugna. Sentì dei passi provenienti dal corridoio.

Si presentò in cucina James, coi capelli più arruffati del solito. Aveva il fiatone, probabilmente aveva fatto le scale si corsa.

“Mamma, Lily è entrata nella camera col lettone!” esclamò, puntando il dito contro il soffitto.

“Oh, Merlino! Perché non glielo hai vietato!” disse Ginny, cominciando a sfregare il tavolo abbastanza infuriata. La camera col lettone era la camera matrimoniale, e l’ingresso era vietato ai bambini, eccetto la domenica mattina, quando si precipitavano a saltare sul lettone dei genitori.

“Io e Albus abbiamo detto a Lily che ‘mamma si arrabbia’ , ma ha voluto entrare lo stesso!” spiegò James, col suo linguaggio ancora infantile.

Ginny smise di sfregare il tavolo. Guardò il figlioletto.

“E cosa doveva fare nella camera col lettone?” chiese seriamente preoccupata Ginny.

“Bho… Ha detto solo che vuole farsi bella coi trucchi della mamma” concluse James con un’alzata di spalle.

Ginny continuò a fissarlo.

“Se sono solo i trucchi… ”. Ormai Ginny combatteva una battaglia persa per la difesa dei cosmetici. Lily aveva spaccato la boccetta dello smalto, facendo un lago di liquido rosso sul tappeto del salotto; le aveva completamente spiaccicato il rossetto nuovo sul cesto del bucato, e inoltre aveva buttato tutta la cipria addosso a Kreatcher, che aveva detto solamente Voglio un aumento, signor Potter, se sono anche gioco per padroncina!  

“Allora Lily può restare nella camera col lettone?” chiese James alzando le sopracciglia.

Ginny sorrise. “A patto che tu e Al rimaniate lì a badarle! La mamma è indaffarata qui!”

James, molto soddisfatto per l’incarico dato, fece un sorriso grandissimo, mostrando parecchie fessure al posto dei denti, e corse al piano superiore chiamando a voce altissima il fratello.

Ginny finì di strofinare il tavolo. Dopo tante pulite con spugna e detersivo, il tavolo brillò e, soddisfatta del lavoro, andò a completare un articolo che avrebbe dovuto inviare alla Gazzetta del Profeta l’indomani.

Dal piano superiore si sentivano le parole dei bambini. Alcuni tonfi rimbombarono nel salotto, ma probabilmente nessuno si era fatto male, perché altrimenti si sarebbero sentiti urla e pianti.

Ginny sorrise alla pergamena, e intinse la piuma nell’inchiostro per cominciare a scrivere.

Si fidava molto di Al e James, e perciò pensava che avrebbero badato a ciò che Lily stava combinando nella camera matrimoniale. Purtroppo si sbagliava.

Infatti un urlo sovrumano di Albus indicò che qualcosa andava storto.

“MAMMA!”.

Ginny buttò la piuma carica d’inchiostro sul foglio, che si chiazzò da tutte le parti di nero.

Corse per le scale con tutta la velocità che aveva, e si precipitò nella camera da letto. James era chino per terra intento a raccogliere qualcosa.

Albus, dal canto suo indicava tremante la sorellina, che se ne stava seduta su un cuscino con il resto di una collana in mano con un aria molto innocente.

“Lily! Cosa hai fatto!”. Ginny si era portata le mani alla bocca e corse verso la figlia, che sorrideva alla mamma.

“Mamma, garda coso lotto!” rideva Lily mostrando la collana alla mamma. Non una qualsiasi, bensì la sua preferita, che Harry le aveva regalato al suo diciassettesimo compleanno.

Ginny prese il tipico cipiglio alla Weasley e mise le mani sui fianchi. Ma non guardò Lily, bensì Albus e James.

“Avevo detto di badare a vostra sorella! Guardate cos’ha combinato!” urlò Ginny. Albus si fece piccolo piccolo, e si affiancò a James.

Il primogenito di casa Potter parlò con aria solenne. “Io l’ho detto a Albus di non dare a Lily le collane, ma lui gliele ha date lo stesso!”

Albus annuì, e diventò rosso come un peperone. “Vero, però James ha rotto la collana” disse in un sussurro il secondogenito.

“Come, Jamie? Lo sai che non puoi toccare le cose di mamma e papà!” sbraitò Ginny.

A James si dilatarono gli occhi marroni, che diventarono molto languidi. Si buttò in ginocchio davanti alla mamma.

“L’ho rotta io. Ma anche Lily! Lei vuole mettere la collana e io ho detto ‘mamma non vuole’. Allora lei tira di qua, io tira di là, la collana si è rotta!”. James guardò supplichevole la madre. Ginny sorrise e disse: “ Bene… James, poiché non usi la magia, e io non la voglio usare, infilerai ogni perlina e ogni diamante del filo, affinché la collana ritorni come prima. E tu, lo aiuterai” aggiunse Ginny, puntando il dito verso Albus che si stava per mettere a ridere.

 

 

Qualche ora dopo…

Harry si affacciò dalla porta del salotto per vedere dove erano i suoi bambini.

Li trovò affaccendati a infilare piccole perline e diamanti in un filo.

“Albus, smetti di passarmele così veloci!” protestava James

“Ma la mamma ha detto che sta sera la vuole!”

Harry usci, deciso a non disturbare il lavoro dei figli. In cucina trovò Ginny che teneva in braccio la piccola Lily.

Al suo arrivo, Ginny gli venne incontro, dandogli la piccola Lily.

“Cosa stanno facendo i nostri figli in salotto?” chiese Harry, con un mezzo sorriso stampato in faccia.

“A quanto pare, c’è stata una piccola incursione nella nostra camera da letto… Ma questa te la racconteranno loro appena avranno finito!” disse Ginny, con aria di sfida.

Stava probabilmente per arrivare l’ennesima bufera in casa Potter, ma questa è un’altra storia, e dovrà essere raccontata un’altra volta!

Note di fine capitolo

Le marachelle che Lily ha combinato sono le stesse che io da piccola facevo.

Per chi non lo sapesse, Nonna Acetonella è citata nel quarto libro, in uno dei manifesti della Coppa del Mondo di Quidditch.

Bhè... Forse è un po' banale questa storia, giudicate voi. Alla prossima Sleeping Beauty

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