Successe tutto durante il quarto anno… naturalmente lui era un candidato perfetto per il torneo Tre Maghi. Le sue doti nella magia erano note a tutti o meglio, a tutte le ragazze della scuola. Odiavo quelli che non perdevano mai l’occasione di mettersi in mostra e quindi: chi avrebbe mai pensato che un giorno mi sarei perdutamente innamorata di lui? Anche io a scuola non me la cavavo male ed ero la Hermione Granger dei Corvonero, se cosi mi si può definire. Stavo sognando, ero abbracciata a lui, Cedric Diggory e danzavamo al ballo del Ceppo che si sarebbe tenuto di li a poco. L’unico invito che avevo ricevuto e che avevo rifiutato era stato quello di un Grifondoro, un ragazzo moro con occhi verdi intenso… Harry Potter. Ora vi chiederete il perché del mio gesto. Semplice: speravo che Cedric mi invitasse al ballo con lui, ma ancora nessuna proposta. Passavo tutti i giorni in giardino poco distante da lui per osservarlo, cercavo di mandargli qualche segnale. Il Tassorosso mi lanciava solamente qualche semplice sguardo come se non mi conoscesse. Questo mi feriva: perché quando ci incontravamo soli nei corridoi spesso ci fermavamo a chiacchierare e quando invece si trovava con i suoi amici, diventavo automaticamente una sconosciuta? Decisi una volta per tutte di invitarlo io.
- Ehi, Ced! – dissi, approfittando della solitudine del corridoio.
- Cho! Come stai? – domandò lui nervoso.
- Bene… - tagliai corto – Volevo chiederti se avevi già trovato una ragazza per il ballo.
- Ehm, s-si… sono già occupato. Ora devo andare, ci vediamo in giro! – e si allontanò di fretta.
Lo guardai allontanarsi. Era la prima volta che mi eliminava così. Solitamente gli piaceva fermarsi anche per qualche minuto a parlare. Invece quel giorno, aveva avuto tanta freddezza quanto un secchio d’acqua tirato in faccia in pieno periodo invernale. Poi, una settimana dopo successe proprio l’ultima cosa che avrei voluto vedere. Ero al quarto piano, nascosta dietro ad una colonna ad origliare la conversazione di Cedric e una ragazza bionda di Grifondoro che non avevo mai visto.
- Te l’ho detto Ced… sono già stata invitata al ballo! – esclamò lei esasperata accarezzandogli una guancia.
- Capisco. Sarà per la prossima volta. – rispose lui insoddisfatto.
Aspettai che la ragazza se ne andò e piombai davanti al Tassorosso. Lo guardai seria.
- Cho! Che ci fai qui? – disse lui riprendendo fiato dallo spavento.
- Che coincidenza! Stavo per farti la stessa domanda! Che ci facevi qui con quella? – domandai furiosa.
Il ragazzo sorrise beffardo – Sei gelosa?
Rimasi interdetta e lo fissai con le mani sui fianchi – Io non sono gelosa! Solamente credo che tu sia un bugiardo! Mi avevi detto che avevi già una ragazza da portare al ballo! – sbuffai.
- L’avevo… ehm, ma ora non ce l’ho più! Mi ha piantato… - mentì lui.
Capii che stava mentendo, ma sorvolai.
- Beh, spero che tu riesca a trovare qualcuna! Ti saluto! – e lo lasciai solo.
Mi chiusi nel dormitorio e mi stesi sul letto. Le lacrime mi rigarono il volto e nonostante cercassi di reprimerle, continuavano ad uscire. Poi, dopo ore di pianto mi addormentai. La mattina seguente mi svegliai e vidi sul mio cuscino un foglio di carta. Lo lessi due o tre volte: Cedric voleva vedermi. Forse sarei dovuta andarmi a scusare, in fondo non mi aveva fatto niente per trattarlo in quel modo a parte dirmi quella piccola bugia. Se non ero il suo tipo non potevo farci niente. Decisi di incontrarlo quel pomeriggio nella biblioteca.
- Cedric, scusami per ieri… non pensavo veramente quello che ti ho detto! – cercai di giustificarmi.
- Non ti preoccupare, me ne ero già dimenticato. Senti Cho…
- So di non essere il tuo tipo, non devi spiegarmi niente, capisco perfettamente! – dissi interrompendolo.
Mi prese una mano – No, non capisci! – esclamò sorridendo.
Cedric Diggory, il mio amore mi stava tenendo per mano. Non potei fare a meno che abbassare lo sguardo. Sentivo di essere arrossita e improvvisamente il mio cuore cominciò a battere come se volesse uscirmi dal petto. Cedric mi sollevò il viso con la mano libera e mi guardò negli occhi. Si avvicinò a me e appoggiò le sue labbra sulle mie. Mi strinsi a lui senza interrompere quel lieve bacio che si fece via via più intenso. Poi mi allontanò di qualche centimetro da lui.
- Devo chiederti due cose… quale vuoi sentire per prima? – domandò tenendomi la mano.
- No, prima voglio sapere perché stiamo facendo questo… a te piace quella bionda! – dissi.
- Che cosa stai dicendo? A me piaci tu! – rispose stupito.
- E allora perché non mi saluti mai quando sei con gli amici? Parliamo solo quando siamo soli!
- Io non volevo comportarmi da stupido… sai come sono i ragazzi, mi deridono sempre quando commetto errori. Dicono che non ci so fare con le ragazze. – disse Cedric imbarazzato.
Sorrisi. – Quindi era solo perché non volevi fare lo stupido davanti a loro? – chiesi.
- Davanti a loro e soprattutto davanti a te. E ora: vorresti venire al ballo con me e… ehm, diventare la mia ragazza? – concluse.
A quelle parole, non potei fare a meno di fiondarmi tra le sue braccia. Lo strinsi forte a me anche se in fondo al cuore sapevo che un giorno, non so come, ci saremmo divisi.
- Ehi, Ced! – dissi, approfittando della solitudine del corridoio.
- Cho! Come stai? – domandò lui nervoso.
- Bene… - tagliai corto – Volevo chiederti se avevi già trovato una ragazza per il ballo.
- Ehm, s-si… sono già occupato. Ora devo andare, ci vediamo in giro! – e si allontanò di fretta.
Lo guardai allontanarsi. Era la prima volta che mi eliminava così. Solitamente gli piaceva fermarsi anche per qualche minuto a parlare. Invece quel giorno, aveva avuto tanta freddezza quanto un secchio d’acqua tirato in faccia in pieno periodo invernale. Poi, una settimana dopo successe proprio l’ultima cosa che avrei voluto vedere. Ero al quarto piano, nascosta dietro ad una colonna ad origliare la conversazione di Cedric e una ragazza bionda di Grifondoro che non avevo mai visto.
- Te l’ho detto Ced… sono già stata invitata al ballo! – esclamò lei esasperata accarezzandogli una guancia.
- Capisco. Sarà per la prossima volta. – rispose lui insoddisfatto.
Aspettai che la ragazza se ne andò e piombai davanti al Tassorosso. Lo guardai seria.
- Cho! Che ci fai qui? – disse lui riprendendo fiato dallo spavento.
- Che coincidenza! Stavo per farti la stessa domanda! Che ci facevi qui con quella? – domandai furiosa.
Il ragazzo sorrise beffardo – Sei gelosa?
Rimasi interdetta e lo fissai con le mani sui fianchi – Io non sono gelosa! Solamente credo che tu sia un bugiardo! Mi avevi detto che avevi già una ragazza da portare al ballo! – sbuffai.
- L’avevo… ehm, ma ora non ce l’ho più! Mi ha piantato… - mentì lui.
Capii che stava mentendo, ma sorvolai.
- Beh, spero che tu riesca a trovare qualcuna! Ti saluto! – e lo lasciai solo.
Mi chiusi nel dormitorio e mi stesi sul letto. Le lacrime mi rigarono il volto e nonostante cercassi di reprimerle, continuavano ad uscire. Poi, dopo ore di pianto mi addormentai. La mattina seguente mi svegliai e vidi sul mio cuscino un foglio di carta. Lo lessi due o tre volte: Cedric voleva vedermi. Forse sarei dovuta andarmi a scusare, in fondo non mi aveva fatto niente per trattarlo in quel modo a parte dirmi quella piccola bugia. Se non ero il suo tipo non potevo farci niente. Decisi di incontrarlo quel pomeriggio nella biblioteca.
- Cedric, scusami per ieri… non pensavo veramente quello che ti ho detto! – cercai di giustificarmi.
- Non ti preoccupare, me ne ero già dimenticato. Senti Cho…
- So di non essere il tuo tipo, non devi spiegarmi niente, capisco perfettamente! – dissi interrompendolo.
Mi prese una mano – No, non capisci! – esclamò sorridendo.
Cedric Diggory, il mio amore mi stava tenendo per mano. Non potei fare a meno che abbassare lo sguardo. Sentivo di essere arrossita e improvvisamente il mio cuore cominciò a battere come se volesse uscirmi dal petto. Cedric mi sollevò il viso con la mano libera e mi guardò negli occhi. Si avvicinò a me e appoggiò le sue labbra sulle mie. Mi strinsi a lui senza interrompere quel lieve bacio che si fece via via più intenso. Poi mi allontanò di qualche centimetro da lui.
- Devo chiederti due cose… quale vuoi sentire per prima? – domandò tenendomi la mano.
- No, prima voglio sapere perché stiamo facendo questo… a te piace quella bionda! – dissi.
- Che cosa stai dicendo? A me piaci tu! – rispose stupito.
- E allora perché non mi saluti mai quando sei con gli amici? Parliamo solo quando siamo soli!
- Io non volevo comportarmi da stupido… sai come sono i ragazzi, mi deridono sempre quando commetto errori. Dicono che non ci so fare con le ragazze. – disse Cedric imbarazzato.
Sorrisi. – Quindi era solo perché non volevi fare lo stupido davanti a loro? – chiesi.
- Davanti a loro e soprattutto davanti a te. E ora: vorresti venire al ballo con me e… ehm, diventare la mia ragazza? – concluse.
A quelle parole, non potei fare a meno di fiondarmi tra le sue braccia. Lo strinsi forte a me anche se in fondo al cuore sapevo che un giorno, non so come, ci saremmo divisi.
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