Note alla storia

La canzone da cui sono tratte le strofe in corsivo è "Broken" di Elisa, da cui nasce anche il titolo della storia.
La vecchia Scopalinda ondeggia lentamente per la stanza, a tempo con la punta della mia bacchetta. Sinistra, destra. Sinistra, destra. La seguo con lo sguardo, e mi accorgo che sto veramente riuscendo a non pensare, ad annullarmi nel movimento regolare del mio affezionato manico di scopa. Destra, sinistra. Restare qui per sempre…
Una risata forte e sonora – uno dei gemelli – mi fa sobbalzare, e la bacchetta mi sfugge dalle dita. Soffio appena tra le labbra, mentre altri rumori – cocci, incantesimi sussurrati, mormorii divertiti - fanno eco, per poi placarsi e riportare la casa al silenzio innaturale che si è creato negli ultimi giorni.
Mi chiedo come facciano. I gemelli, intendo. Spesso mi domando se fingano, se Fred&George – quest’unità indissolubile, questo vortice di scherzi risate ottimismo spensieratezza – non sia altro che una maschera che Fred e George indossino ogni giorno per non aggiungere altra angoscia a quella che attanaglia tutti noi, per non farci realizzare che, se persino loro fossero preoccupati, allora saremmo veramente giunti al punto di non ritorno – allo scontro finale, alla resa dei conti, se amate le definizioni epiche.
Me lo chiedo perché è questo che faccio tutti i giorni, dal matrimonio di Bill e Fleur. Io fingo.
L’avreste mai detto?
Ginny non è sempre coraggiosa, non è sempre forte, non ha sempre le spalle abbastanza larghe. Ginny soffre, si sente persa, vorrebbe rintanarsi nel suo letto e uscirne tra quindici o vent’anni, o forse mai più. Ginny in questo momento ha paura. Una fottuta paura.

Hard times flowing and my eyes couldn’t see stars shining
My heart couldn’t feel the beauty of the rising sun
And I’m lost like a bottle that floats in the sea for ever
Will somebody pick up my hope?

Guardo la Scopalinda, che è caduta sul letto intatto accanto al mio, e sento le lacrime pungermi gli occhi. Ogni mattina, nel dormiveglia, mi volto e mi aspetto di vedere Hermione – il corpo intricato in qualche posizione apparentemente impossibile, i capelli arruffati che le nascondono il volto. Sapete, credo che lei sia stata l’unica a comprendere veramente cosa c’è sotto la dura scorza di Ginny Weasley. Sono cresciuta in una casa piena di ragazzi e bambini rumorosi (se qualcosa si può dire con certezza degli Weasley, è che abbiano i capelli rossi e che siano vivaci) e mi sono dovuta adattare per forza, crescendo indipendente, senza moine e senza eccessiva timidezza – beh, fatte le dovute eccezioni. Hermione non è stata solo la mia prima amica, è stata anche la prima persona a volermi conoscere come Ginny, non come l’ultimo membro dell’infinito clan Weasley. So che fosse qui con me mi terrebbe stretta, e mi direbbe che “andrà tutto bene”; non l’ha fatto nessuno, nessuno si è premurato di rassicurare la piccola ma forte Weasley, e ora ne sento così il bisogno che il cuore mi si gonfia dolorosamente, quasi minacciando di scoppiare. Ho bisogno di lei, di Ron, di…
Scuoto la testa per cancellare il pensiero, mentre gli occhi si riempiono di lacrime, e inizio a camminare rabbiosamente su e giù per la stanza. Non posso cedere ora. Ci sono persone che amo e che si stanno appoggiando a me, al mio coraggio, ai miei “andrà tutto bene” e se mi lasciassi andare, se lasciassi venire a galla la mia fragilità… Non posso.

Just pieces of truth that I chose to keep
No matter if now they are gone
No matter if I am alone
Still I can get back on my feet and walk on
As I know there was something to learn
I know there will always be more worth moving on for

Prendo un respiro profondo, riponendo i miei sentimenti – paura dolore preoccupazione angoscia - nel loro cassetto del cuore strettamente chiuso, dove si acquieteranno fino alla prossima crisi solitaria.
“Ne uscirai. La guerra finirà, sposerai Harry Potter, e avrai un sacco di vivaci bambini dai capelli rossi. Andrà tutto bene. Comunque tu ti senta ora, andrà tutto bene”.

I’d love to be one of those colorful early summer days
When everybody is happy that you came
Everybody smiles back at you as soon as your eyes cross their eyes
But something has to happen first
I know winter has to come before it blossoms

“Ginny, tesoro? Hai detto qualcosa?”
Mi riavvio i capelli, apro la porta e sorrido.
“Nulla, mamma. Ti serve una mano per la cena?”

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