È così, allora.

Stupida… pensavi di sapere tutto, vero?

Edizione straordinaria: nella vita non basta essere “intelligenti”.

Eh, no…

Perché ci sono cose… cose che inganno.

Cose che non si trovano certamente sui libri.

In realtà non avevo mai sofferto veramente, altrimenti non si spiega questo.

Cos’è prendere un brutto voto, quando sai che le persone che ami potrebbero morire domani?

Cos’è un insulto da parte di un cretino, quando è appena morta l’unica persona che scioccamente credevi immortale?

Cos’è un litigio con lui, quando suo fratello per poco non resta ucciso da un licantropo?

È incredibile come un funerale possa sbatterti in faccia la realtà.

Tutte le certezze che avevo, tutte le mie sicurezze… dove sono finite?

Questo maledetto mondo sta crollando?

Forse sì, forse no… forse non sono così pronta come pensavo e per un volta dovrei lasciar fare ai grandi.

Sì, i grandi… come se tutto questo dolore non l’avessero causato loro.

È un’utopia chiedere di rimanere “piccola”?

Lo so, non si risolve niente con la sindrome di Peter Pan.

E non si risolve niente neanche frignando, ma una volta tanto vorrei essere davvero una bambina.

Proprio ora che non posso permettermelo.

Tutti mi vedono come l’“insopportabile sottutto”… sì, le definizioni piacciono molto alla gente.

Ma poi cosa rimane di me?

Cosa rimane, di fronte a tutto questo?

È un baratro che ti si apre davanti e tu puoi solo pregare di fare un salto abbastanza lungo da non finirci dentro.

Ma, accidenti, ho meno di 18 anni!

Non voglio morire in questa stupida guerra, avrei troppi rimpianti.

Vorrei non dover mentire ai miei genitori su ciò che sta accadendo… e vorrei non doverli pensare in costante pericolo di vita.

Vorrei diplomarmi, diventare Guaritrice e lavorare al San Mungo.

Vorrei sposarmi e avere dei figli… e vederli crescere, diplomarsi, innamorarsi, sposarsi e farmi tanti nipotini.

Vorrei leggere tutti quei libri che non ho mai letto e che sono là, in attesa di essere sfogliati.

Vorrei viaggiare per il mondo, conoscere maghi e streghe di tante culture, scambiare idee con loro.

Vorrei vedere Harry, per una volta, veramente felice, con una famiglia tutta sua.

Vorrei tornare a casa mia, alla sera, stanca dopo una giornata di lavoro… e trovare i miei bambini e mio marito, e pensare che la vita non può essere migliore di così.

Vorrei vivere la mia vita, fino in fondo, coi suoi alti e bassi.

E poi, quando il corpo e la mente saranno stanchi, vorrei andarmene da questo mondo.

Ma il mio corpo e la mia mente… per la miseria… non sono stanchi!

Non ancora, almeno, perché sono qui e sono piena di vita.

Non voglio realizzare i miei sogni, voglio avere la possibilità di provarci.

Allora, sì, non avrei alcun rimpianto a lasciare questo mondo.

Ma ora no, non sono ancora pronta ad affrontare l’ignoto… a lasciarmi alle spalle tutte quelle cose, belle e brutte, che riserva la vita.

E non sono pronta a veder morire le persone che amo.

A dire il vero, non so se lo sarò mai.

Cosa sarei senza di loro?

Cosa sarebbe la mia esistenza, senza litigare con Ron, preoccuparmi per Harry e confidarmi con Ginny?

Varrebbe la pena di essere vissuta, una vita del genere, oppure dovrei ringraziare di essere ancora qui e continuare per la mia strada?

E sarebbe giusto che io vivessi e loro morissero?

No, non lo sarebbe.

Niente di tutto questo è giusto, perché nessuno ha il diritto di decretare la morte di un altro.

Eppure, non ho esitato a fare la saccente e credere di saperne più degli altri.

E come starei, ora, se durante la battaglia Harry fosse morto?

Non l’ho mai ascoltato veramente, non sono mai stata abbastanza sensibile da capire che ci sono cose che, nonostante i miei voti, non potrò mai afferrare.

Ginny, lei sì che ha la facoltà di capire Harry fino in fondo.

Si merita davvero di essere amata da lui, quanto io non mi merito la sua amicizia.

Perché, se gli fossi stata davvero amica, avrei seppellito il mio orgoglio e l’avrei ascoltato.

Avrei avuto fiducia in lui.

E forse…

Forse avremmo potuto evitare tutto questo.

Ecco, come al solito ti credi più importante degli altri.

Come se il tuo intervento avrebbe potuto qualcosa contro un piano di Lord Voldemort.

E se fosse davvero così?

Lily Evans ha protetto suo figlio, da sola, fornendogli l’arma per sconfiggere il mago oscuro più potente di questa era.

Tu potresti fare altrettanto per le persone che ami?

Oh, ma perché diamine una ragazza deve porsi delle domande del genere?!

Perché mi costringete a chiedermi se potrei sacrificarmi per chi amo?

È crudele… è ingiusto e lo sapete!

Io dovrei pensare solo a come far svegliare una certa persona…

Scegliere il vestito da indossare per il matrimonio di Bill e Fleur…


Come organizzare gli studi per il prossimo anno…


Contattare al più presto la McGonagall per sapere quali materie approfondire per poter intraprendere gli studi di Medimagia.

Ecco, queste dovrebbero essere le domande da pormi, non… non se sopravvivrò o cosa farei se mi dovessi trovare davanti ad una scelta come quella di Lily.

La realtà è che non c’è stato giorno in cui, come oggi, mi sia sentita truffata dalla vita.

Eppure è così che va il mondo, Hermione Jane Granger.

Mettitelo bene in testa.

E rimboccati le maniche, perché se davvero vuoi un mondo migliore, dovrai fare un gran lavoro.

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