Questa storia è ispirata alla celibre frase di Shakespeare "Si dice che l'oro corrompa anche i santi". Credo che questo principio calzi a pennello per Percy, o almeno durante un periodo della sua vita. Non si è fatto corrompere dall'oro inteso in senso di soldi, ma dal prestigio, perdendo così l'elevatura morale di cui ogni Weasley è simbolo, a modo suo.
(122 parole, pubblicata 24/08/16)Due anni fa. Ma ora Percy è diventato un grandissimo rompiscatole, al punto che i suoi cari, teneri, dolci, adorabili parenti hanno deciso che devono sbarazzarsi di lui. E che diavolo, Perce! (58399 parole, pubblicata 19/07/08)
Percy non riesce a credere che Fred sia morto. Cosa deve fare adesso? Cosa può fare?
Doveva reagire.
Sbatteva gli occhi, immobile, incapace di dire qualcosa. Forse stava piangendo. Dovette toccarsi il viso per rendersene conto.
[...] Nella corsa, si accasciò a terra. Le sue memorie venivano violate.
Storia partecipante all'Iniziativa Mestieri e Faccende di Accio e The one hundred prompt challenge! (3419 parole, pubblicata 22/01/11)
C'è un posto a Hogsmeade, dove tutto sembra più buono, anche se i Death Eaters sono fuori della porta. Dove chiunque può trovare un pezzettino di felicità. Ne è convinto anche il proprietario, il signor Flume. Questo posto è Mielandia.
Storia iscritta al contest: "Mestieri e faccende!" di Acciofanfiction
(2463 parole, pubblicata 26/08/10)“Ah, finalmente a casa!” Percy sospirò soddisfatto buttando via le scarpe.
Sentiva uno strano bisogno di tirare un poco i remi in barca, di cedere alla malinconia che lo assediava da quando aveva rivisto Penelope ed aveva avuto quell’incontro con Deborah.
(1509 parole, pubblicata 30/10/08)Un vento gelido imperversava da un paio d’ore circa, insinuandosi in ogni più piccolo spiraglio. Il cielo plumbeo non lasciava trasparire neanche uno spiraglio di luce. Percy si affacciò alla finestra lieto di non dover lasciare la sua nuova casa con quel tempaccio.
(1683 parole, pubblicata 06/10/08)
Uscendo dal Ministero si accorse che l’aria era tiepida e piena di un sentore come di alberi in fiore. Ricordò delle immagini della campagna italiana con i mandorli ed i peschi in fiore: i rami spogli ricoperti da fiorellini dai colori tenui. Respirò a pieni polmoni, fermandosi un poco per godere di quel tepore e di quel profumo e gli sembrò strano sentire quei profumi nel pieno centro di Londra. Perso nei suoi pensieri girò l’angolo e si trovò giusto di faccia Penelope ferma, in attesa, con in mano un grande uovo di Pasqua. Il profumo di fiori era più forte: proveniva proprio da lei, dai suoi capelli ricci.
(798 parole, pubblicata 08/06/08)Percy entrò a piedi nudi in camera per vestirsi e vide il jeans e la camicia che aveva indossato la sera prima, pieno di aspettative felici, gettati negligentemente per terra. Un moto di rabbia gli fece puntare la bacchetta sui vestiti “Ignis” e un getto di fuoco bruciò quegli abiti che gli ricordavano la delusione.
(614 parole, pubblicata 02/06/08)“Dannazione.”
Non che volesse parlargli, si disse. Fargli una lavata di capo, sì. Parlargli, no. Forse era meglio per entrambi che avesse tagliato la corda. (1611 parole, pubblicata 07/04/08)